Un mercato complesso
Il mercato dei veicoli cava-cantiere rappresenta solo una piccola quota dei veicoli pesanti di peso superiore a 16 t. Questo non gli impedisce peraltro di essere molto complesso, a causa delle molteplici applicazioni: veicoli a 2, 3 o 4 assi o a trazione integrale; un'ampia offerta di potenze (da 270 a 480 CV per Iveco); carri e trattori; modelli leggeri o sovradimensionati; varianti per allestimenti speciali. A ciò si aggiungono le particolarità nazionali, poiché i veicoli cava-cantiere circolano generalmente all'interno del loro paese di immatricolazione e sono soggetti ai limiti di peso e dimensioni derivanti da vecchi Codici della Strada, quando risultano più elevati dei valori unificati europei. Infine, la natura dei terreni, la topografia e le condizioni climatiche richiedono configurazioni diverse in termini di assali motore e di potenze.
Allestimenti diversificati
I veicoli da cantiere sono essenzialmente dei carri. Se il cassone è certamente l'allestimento più diffuso, esistono anche applicazioni molto specifiche, quali le betoniere adibite al trasporto del calcestruzzo pronto per l'uso. Troviamo anche pianali, spesso accompagnati da gru per la movimentazione. Numerosi utilizzi sono legati ai lavori pubblici: veicoli porta-attrezzi per le aziende, gli enti pubblici e le amministrazioni; veicoli di soccorso per i pompieri e la Protezione Civile; veicoli per il trasporto di materie prime, che compiono una parte dei loro percorsi fuoristrada, in condizioni di scarsa aderenza. È il caso dei trasporti di legname o di casse mobili nel settore agricolo.
Due famiglie di impieghi
Nella gamma cava-cantiere, si delineano due classi di veicoli.
Da un lato, i veicoli la cui portata utile è ottimizzata per consentire loro di viaggiare principalmente su strada, nel rispetto dei limiti autorizzati; questi mezzi compiono soltanto le tratte terminali su piste più o meno accidentate. Si tratta di 6x4 a 25/26 t e di 8x4 a 32 t.
Dall'altro lato, i veicoli utilizzati fuoristrada con tonnellaggi superiori e sottoposti a notevoli sollecitazioni. Le piste sono appena tracciate, con pendenze ripide e variazioni di aderenza che mettono a dura prova gli organi della trasmissione, in particolare i ponti motore, le sospensioni e lo sterzo. In questo caso, la robustezza è il criterio fondamentale. I lavori di sterro rappresentano il principale impiego di questi veicoli, in concorrenza con i mezzi specializzati, rispetto ai quali offrono vantaggi in termini di polivalenza, costo di acquisto e di manutenzione, oltre alla capacità di affrontare i percorsi stradali.
L'eccezione italiana
Il migliore esempio di eccezione è rappresentato dall'Italia, che concede l'attributo di trasporto eccezionale ai veicoli da cantiere che trasportano materie prime non pericolose: i cosiddetti "mezzi d'opera". I pesi autorizzati sono i seguenti: 20 t per i 4x2, 33 t per i 6x4 e 6x6, 40 t per gli 8x4 e 56 t per le combinazioni articolate. Di contro, la velocità è limitata e una luce da lavoro deve essere montata sul tetto della cabina.
Con i Trakker, Iveco sviluppa ulteriormente il concetto introdotto con le sue gamme cava-cantiere precedenti: due famiglie di veicoli diversificate sul piano della catena cinematica, del telaio e delle sospensioni. Il denominatore comune è la cabina, visto che le esigenze di comfort sono identiche in entrambe le tipologie di impiego.