Erede della tradizione fuoristrada Fiat

Con questo veicolo Iveco riporta su strada un mezzo che ha segnato un'epoca : “la torpedo tuttofare che non ha bisogno di strada”, come recitava uno slogan pubblicitario del 1951, l'anno del lancio della Fiat Campagnola.
È ancora fresco il ricordo delle leggendarie Jeep leggere impiegate nel conflitto; le Willys si erano rivelate ideali mezzi di appoggio e ricognizione. Ispirandosi a quella formula, lo Stato italiano indice bandi di concorso per veicoli destinati a impieghi speciali. La storia della Campagnola, icona dei fuoristrada Fiat, s'intreccia, nell'Italia del dopoguerra, con quella della "gemella" Alfa Romeo. Fiat e Alfa progettano separatamente due modelli analoghi, denominati in gergo militare AR 51 (la sigla indica Autoveicoli da Ricognizione, il numero si riferisce all'anno di produzione: 1951), entrambi con motore di 1900 cm3. Per l'uso civile, Fiat sceglie il nome meno bellicoso di Campagnola e la «rivale» milanese viene battezzata Matta (come il jolly delle carte). Soltanto la Campagnola ha uno straordinario successo, mentre la 4x4 del Biscione viene prodotta fino al 1955 in soli 2059 esemplari. Decisivo nel determinare la scelta in favore del modello Fiat il prezzo: l'Alfa ha tecnologie molto più costose, inaccessibili agli enti pubblici.
La Campagnola D, progettata da Dante Giacosa e realizzata secondo lo schema Willys, debutta alla Fiera del Levante di Bari nel 1951, prezzo 1.600.000 lire. Ha motore anteriore, 4 ruote motrici, avantreno inseribile, riduttore. Nel novembre 1951 compie l'attraversamento verticale dell'Africa - da Città del Capo ad Algeri - in 11 giorni, 4 ore e 54 minuti, superando ogni possibile avversità e stabilendo il record mondiale.
La Campagnola, alimentata a benzina, ha una potenza di 53 Cv a 5.300 giri/minuto, cambio a 4 marce e retromarcia, riduttore (II, III e IV sincronizzate), differenziale posteriore bloccabile, leva centrale a cloche, raggiunge i 100 km/h.
Può superare una pendenza del 90% (in prima ridotta) e consuma mediamente 12,1 litri per 100 Km. La carrozzeria è lunga 3,64 metri e larga 1,48, il veicolo pesa 1250 kg. Sospensioni anteriori indipendenti con bracci trasversali, molle a elica, ammortizzatori idraulici e barra stabilizzatrice, posteriori con assale rigido, balestre e ammortizzatori idraulici. Insomma, quanto di meglio si poteva avere a quel tempo. La versione militare AR51 viene adottata anche dall'Arma dei Carabinieri.

Nel '53 compare la versione Diesel (sempre 1.9) da 40 Cv a 3200 giri/minuto (85 km/h, prezzo 1.792.000 lire). Nel 1955 ecco la Campagnola A (AR 55), con motore a benzina potenziato a 63 Cv (116 km/h) e il Diesel da 43 Cv; nel 1960 nasce la Campagnola B con motore a gasolio da 47 Cv, raggiunge i 95 km/h. Il fuoristrada Fiat può trasportare 6 persone con più di 60 kg di bagaglio, oppure 1 persona con 410 kg di bagaglio. Nel '68 è la volta della C Diesel: motore di 1895 cc, 47 Cv a 3800 giri/minuto, 96 km/h. La produzione della prima Campagnola cesserà nel 1973, dopo 39.086 esemplari prodotti, di cui 7.783 Diesel.

Nell'estate 1974 debutta la Nuova Campagnola, prodotta fino al 1979. Di concezione tecnologica decisamente più evoluta, è anche più confortevole: può trasportare fino a 7 persone. Viene presentata al Salone di Belgrado e dell'antenata conserva soltanto il nome. È un mezzo moderno, con motori già sperimentati sulla Fiat 132, sospensioni a quattro ruote indipendenti e carrozzeria autoportante.
Tra gli optionals: differenziali autobloccanti sui due assali e pneumatici maggiorati, doppi giunti avantreno, sedili posteriori, impianto di aerazione.
Il motore è un 4 cilindri in linea di 1995 cm3 con potenza di 80 Cv a 4.600 giri/minuto, cambio a 4 marce + RM, riduttore (tutte sincronizzate), leva centrale a cloche, velocità massima di 115 km/h.
La Nuova Campagnola è lunga 3,77 metri e larga 1,58; pesa a vuoto 1570 kg. Costa 4.076.000 lire.
La versione «Torpedo Corta» ha tetto e fiancata in tela asportabile.

Nel '76 nascono la versione «Lunga» (sbalzo posteriore aumentato di 25 cm) e «Hardtop» (con carrozzeria interamente metallica).

Nell'autunno del 1979 la Fiat sostituisce le motorizzazione della Nuova Campagnola, dotandola di un Diesel più adatto all'impiego fuoristrada: il 2 litri Sofim sviluppa 60 Cv a 4.200 giri/minuto e garantisce una velocità di 120 km/h. Numerosi i miglioramenti alla carrozzeria e agli interni. Prezzo di listino da 14.018.000 a 15.198.000 lire, a seconda delle versioni. La produzione della Campagnola termina nel 1987.

La Campagnola ha significato molto per l'Italia del dopoguerra e della ricostruzione degli anni '50; un mezzo che ha segnato un'epoca in un Paese ancora privo di una adeguata struttura viaria e che è ancora ben presente nei ricordi degli italiani. Utilizzata dall'Arma dei Carabinieri, dall'Esercito e dalla Protezione Civile, è diventata famosa anche come Papamobile, nella versione scoperta in livrea bianca con le insegne del Vaticano. Quella utilizzata da Benedetto XVI nella prima uscita ufficiale tra la folla di Piazza San Pietro è la stessa che venne donata a Giovanni Paolo II in occasione della visita a Torino nel 1980 e accompagnò le apparizioni pubbliche di Karol Wojtyla, il quale inaugurò, anche grazie a questo veicolo, un modo nuovo di comunicare con la gente. Sempre in bianco, ma con il logo ONU, la Campagnola ha contribuito a numerose missioni internazionali di pace in tutti i continenti.