Comunicati Stampa

Iveco al Terzo Forum sulle Storie di Successo Italiane in Cina
L’Amministratore Delegato di Iveco, Paolo Monferino, è intervenuto ieri pomeriggio al “Terzo Forum sulle Storie di Successo Italiane in Cina”, organizzato dalla Fondazione Italia-Cina presso il parco scientifico tecnologico Kilometro Rosso di Bergamo.

Il mercato cinese dei veicoli commerciali, già oggi il più grande del mondo, è in rapida espansione e rappresenta per Iveco una piattaforma per sviluppare le proprie operazioni globali ed espandere le attività di esportazione nelle aree extra-europee.

Iveco è presente su questo mercato sin dal 1985 e oggi può contare su 3 joint venture con il Gruppo Shanghai Automotive Industry Corporation (SAIC), che permettono di presidiare tutti i segmenti del mercato con una gamma completa di veicoli commerciali. In particolare, nel segmento standard, i veicoli leggeri e medi sono commercializzati con il marchio Yuejin e, nella gamma pesante, con il marchio Hongyan. Il brand Iveco, invece, contraddistingue le gamme del segmento premium.

Forte della nuova presenza, Iveco è passata dalle 20.000 unità vendute nel 2006, alle 94.000 nel 2007. Oggi il mercato cinese per la società del Gruppo Fiat rappresenta circa un terzo del totale delle vendite mondiali.

Paolo Monferino ha illustrato i risultati attesi nel 2008, che si chiuderà in Cina con 115.000 unità prodotte e vendute localmente.

In questo contesto, la strategia di Iveco si basa su 3 capisaldi:

• far crescere le joint venture cinesi sulla base della tecnologia Iveco che, applicata a tutti i prodotti locali, permetterà di migliorarne sia la qualità sia le prestazioni, con un conseguente aumento dei margini e della quota di mercato locale;

• incrementare i volumi delle esportazioni dalla Cina verso altri paesi emergenti, come quelli africani, medio-orientali, sud americani e asiatici, puntando sulla rete di distribuzione Iveco nel mondo per esportare prodotti affidabili e adatti alle esigenze dei clienti locali;

• sviluppare una rete di fornitori di qualità, che permetta di rendere anche i prodotti europei più competitivi su scala globale.

Paolo Monferino ha infine ricordato che, con l’obiettivo di migliorare la qualità del management e di incoraggiare proficui scambi tra la Cina e l’Europa, Iveco, nel corso dell’ultimo anno, ha assunto più di 100 giovani laureati cinesi che hanno trascorso da dodici a diciotto mesi presso le sedi italiane dell’Iveco per poi tornare a lavorare nelle strutture delle joint venture in Cina.