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Il trasporto sostenibile per Iveco
I criteri di regolamentazione della mobilità devono essere basati sulle effettive prestazioni ambientali del veicolo e non sulle tecnologie impiegate. Così Paolo Monferino, Amministratore Delegato di Iveco, chiudendo i lavori del convegno “Energia e trasporti: un approccio integrato per un futuro sostenibile”.

Il convegno, organizzato da Iveco e dalla Fondazione Mario Magnetto in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino, il cui Presidente, Alessandro Barberis, ne ha introdotto i contenuti, ha fatto il punto sulle tematiche energetiche e della mobilità di persone e merci. Una serie di interventi da parte di istituzioni e mondo accademico, tra cui quello del Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, ha posto l’accento su progetti di energia rinnovabile e programmi di cooperazione, formazione e comunicazione.

Paolo Monferino ha sottolineato come la mobilità sostenibile passi attraverso azioni complementari tra decisore pubblico e industria, con particolare riferimento alle tematiche del dialogo veicolo-infrastruttura e dell’intermodalità.

In particolare, il contributo di Iveco si concentra sul miglioramento della qualità dell’aria: da tempo l’Azienda produce veicoli con livelli di emissioni che anticipano la normativa europea; è leader in Europa nella commercializzazione di veicoli a gas naturale compresso, con livelli di emissioni ben al di sotto degli attuali standard Euro 5; si impegna inoltre nello sviluppo di veicoli commerciali con tecnologie ibride ed elettrica, e sta effettuando attività di sperimentazione avanzata su strada in collaborazione con operatori del trasporto di livello mondiale.

L’Amministratore Delegato di Iveco ha poi affrontato la tematica del rinnovo del parco circolante, ricordando che in Italia più del 30% dei veicoli commerciali è ancora Euro 0, e un altro 30% è composto da veicoli a standard Euro 1 ed Euro 2. “I benefici delle prestazioni ambientali dei veicoli ‘puliti’ e ad alta efficienza energetica sono parzialmente vanificati dalla massa di quelli obsoleti che ancora circolano sulle nostre strade. Quindi, migliorare rapidamente la qualità dell’aria presuppone un rapido rinnovo del parco circolante”.

“Ci sono vari modi per incoraggiarne il rinnovamento, dalle politiche di incentivazione all’adozione di tariffe e accessi differenziati non in base alla tecnologia utilizzata, ma alle effettive prestazioni ambientali del veicolo – ha concluso Monferino -. Guardiamo per esempio come per i veicoli commerciali la Commissione Europea si è comportata nel decidere gli standard di emissioni: ha fissato dei limiti, ma ha lasciato ai costruttori la scelta sulle tecnologie per raggiungerli”.