Sedicesima settimana di viaggio

Iveco e “Overland” sono sinonimi di avventura. Gli eventi dell’ultimo mese hanno messo a dura prova la spedizione e l’Africa ha dimostrato il suo lato più selvaggio e imprevedibile.

Dopo una sosta forzata di oltre 15 giorni a Omorate, un piccolo centro nel sud dell’Etiopia, la carovana arancione è finalmente arrivata alla capitale Addis Abeba.
Le cause di questo ulteriore ritardo sono principalmente da attribuire a due diverse problematiche: precipitazioni oltre il normale stagionale che hanno reso le piste impraticabili e la difficoltà di reperire carburante per i mezzzi.

Omorate si trova nella bassa valle del fiume Omo, a una quindicina di chilometri dalla frontiera con il Kenya. Le piste impercorribili sul lato ovest del fiume hanno costretto la spedizione di “Overland 12” a fermarsi per due settimane prima di riuscire a raggiungere, con enormi difficoltà, la sponda opposta.

La bassa valle dell’Omo è un territorio dalla struggente bellezza paesaggistica e tra le più isolate e inaccessibili dell’intero continente africano. La regione è abitata da diverse etnie, popoli che hanno conservato ritmi e costumi di vita invariati da secoli. L'etnia più celebre è senz’altro quella dei mursa, particolarmente nota per l'abitudine delle donne di applicare un piattello nel labbro inferiore della bocca.

Il fiume Omo nasce nell’altopiano etiopico e dopo circa 800 chilometri sfocia nel lago Turkana. Il suo bacino ha una notevole importanza paleoantropologica: qui sono stati trovati numerosi fossili di ominidi. Fra questi reperti sono stati ritrovati soprattutto scheletri appartenenti al genere australopithecus e homo.
Per questo nel 1980 la valle dell'Omo è stata inserita nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Dopo una breve sosta ad Addis Abeba la spedizione di “Overland 12” cercherà di raggiungere al più presto il Sudan e successivamente l’Egitto, ultimo paese e metà di questo incredibile viaggio che dura da 160 giorni.